venerdì 14 dicembre 2007

In fondo alla palude

Pensavo di cominciare a mettere le nostre opinioni sui diversi libri di Lansdale.
Ho inoltre pensato di iniziare proprio da questo, in quanto ritengo essere l'unico (forse?) che abbiamo letto tutti.
Dunque, comincio io:

Anche se la definizione che meglio si adatta alla fisionomia del libro e’ “romanzo di formazione”, mi piace di piu’ definire quello che sicuramente consideriamo il capolavoro di Lansdale, una splendida, terrificante, agghiacciante seppur realissima fiaba per adulti.

Lessi questo libro qualche anno fa, me lo regalo’ un’amica che mi disse: Leggilo,perché è il tuo.
(non sto a dirvi il perché, per quanto piuttosto prevedibile, ma aveva certo ragione!) E mi si e’ aperto un mondo!

Quello che Lansdale ci regala (seppur io ancora sono molto indietro nelle sue letture) è un universo che racchiude componenti varie, si, ma unite sempre, tutte, da un comune denominatore: la paura.
Non solo la paura che un qualsiasi lettore puo’ piu’ o meno provare, nel leggere le sue orrorifiche storie, ma la paura intrinseca che i suoi stessi personaggi provocano, e che simultaneamente ed empaticamente, ti trasmettono.
E cosi’ avviene a questi due tremendi (in senso buono) e divertentissimi fratellini che si imbattono in un’avventura che va al di la’ della loro immaginazione e soprattutto, della loro comprensione e che li pone di fronte alle loro piu’ profonde insicurezze e paure ma con molto coraggio e fierezza.

E poi Lansdale ci regala (perché, per me che mi considero una giallista DOC, è un vero e proprio dono!!!) una trama “gialla” superba, che non ha nulla da invidiare a gli esperti del genere, e specialmente per me, per nulla prevedibile…

Infine, la componente fantastica (anche questa non manca mai, attenzione) è probabilmente quel filo d’Arianna che piano piano, seguendolo, ci porta ad una verita’ da essere talmente orrenda che non puo’ che essere reale.

A voi, allora!!!

1 commento:

Ga ha detto...

ottimo lavoro!